Conosciuto con il nome dell’ultima famiglia aristocratica che lo possedette tra XIX e XX secolo, presenta elementi lapidei di matrice veneziana nei tre portali, nelle finestre e nei capitelli, e già attestati in area trentina nel corso del XVI secolo. Sul prospetto ovest dell’edificio si intravede un grande stemma della casata Madruzzo, mentre entro il massiccio porticato d’entrata si conservano tracce di affreschi a tema rurale.

ARTIGIANATO
Vetro: Marilena Capovilla
ESIBIZIONI
pomeriggio: Coro Voci Bianche Laboratorio
Musicale dei Minipolifonici
sera: Coro Stella del Cornet

Il volto attuale risale alla metà del XIX secolo ed è opera dell’architetto Francesco Ranzi. Il corpo centrale racchiuso da un loggiato dorico è d’inizio 900, mentre l’edificio con bifore gotiche al suo  fianco è di gusto medievale. Il giardino con fontana, statue e colonne cosparse di stemmi familiari è racchiuso tra le antiche scuderie e una serra ottocentesca, declinando verso nord in un «belvedere» della prima metà del XIX secolo.

ARTIGIANATO
Fiori: Luciano Detassis
ESIBIZIONI
pomeriggio e sera: Coro Vocinmusica

L’edificio è l’esito di più fasi costruttive. Il corpo più antico, quello centrale, è costituito da un’alta torre con al vertice una colombaia, è impreziosito da una meridiana e risale verosimilmente alla fine del XV secolo, con tracce di rifacimenti seicenteschi. Il secondo corpo, a destra dell’entrata, poggiava su ampie arcate oggi murate con probabile funzione di scuderie, prima di ospitare tra Ottocento e Novecento un forno per il pane che serviva l’intero paese.

ARTIGIANATO
Pane: Bruna Larcher e Andrea Dal Corso
ESIBIZIONI
pomeriggio e sera: Coro Laboratorio Musicale

La storia novecentesca del complesso di case oggi di proprietà della famiglia Navarini (già Dematté) è legato all’alluvione del torrente Gola del 27 settembre 1942.
Tra questi edifici, sommersi per un intero piano, fermò la sua corsa una macina in pietra proveniente dal mulino della famiglia Paris che si trova più a monte e ancora oggi appare sventrato verso il Bondone.
Un arco interno di uno dei caseggiati Navarini porta incisa la data 1645.

ARTIGIANATO
Rame: Pierino, Fiorenzo e Stefano Navarini
ESIBIZIONI
pomeriggio e sera: I Musycanti