BREVE STORIA DI RAVINA Stampa
Venerdì 12 Aprile 2013 12:32

BREVE STORIA DI RAVINA

 

 

Il rio Ravina o rio Gola scende dalla selvaggia val di Gola (valle a “V”),  ai piedi del Palon (m. 2090). È un torrentello, un ruscello, ma nella stagione delle piogge si gonfia. Nei secoli è sempre stato una minaccia per il paese; periodicamente ha portato danni e rovina.

Sembra che in nome Ravina provenga proprio dalla parola “rovina”.

Il rio Gola è un affluente di destra dell’Adige, sfocia nel fiume verso sud, poco prima del nuovo ponte costruito per l’entrata dell’autostrada del Brennero. Le sue acque si mescolano dunque a quelle dell’Adige che, dopo aver percorso la valle dell’Adige (valle a “U”  scavata da un ghiacciaio), attraversa la grande pianura Padana  e dopo un viaggio di 410 km, sfocia nel mar Adriatico vicino alla città di Venezia e al fiume Po, il fiume più lungo d’Italia (652 km).

Ravina si trova a 265 metri sul livello del mare, a sud-ovest della città di Trento, sulle pendici del monte Bondone (Alpi).

Si trova sul conoide alluvionale del rio Gola.

Il conoide è un grande deposito di detriti  (pezzi di roccia e ghiaia) portati a valle dal rio Gola, soprattutto durante le alluvioni. Tutti i conoidi hanno la forma di un ventaglio.

In questo modo gli abitanti di Ravina avevano a disposizione :

1)   l’acqua del rio Gola, per vivere , irrigare i campi, far funzionare i mulini

2)   il terreno ghiaioso del conoide, asciutto e quindi molto adatto a coltivare i campi

Il fiume Adige non scorreva in modo rettilineo come ora e non era chiuso da argini.

Scorreva lento, con grandi anse (curve) e occupava tutta la valle .

Nella valle, oltre al fiume, c’erano laghi (il lago di romagnano arrivava fin sotto Ravina),  paludi, stagni, isole.

Non era un posto sicuro per abitare e per coltivare i campi, ma dava la possibilità di cacciare e pescare.

La strada romana non si trovava nella valle dell’Adige, ma passava in alto (Piedicastello, San Nicolò, Belvedere, Ravina, Margon, Romagnano).

Veniva chiamata “strada imperiale” ed era molto importante perché collegava la città di Verona ai territori del nord. Era controllata da 2 torri  diventate poi castelli.

Sicuramente la via imperiale era un allargamento di un’antica pista preitorica.  Vicino a Romagnano infatti sono state fatte numerose e interessanti scoperte.

Nel 1885 sono state rinvenute molte tombe preistoriche dell’età del ferro sul conoide del rio Garniga.

Nell’estate del 1968 è stata scoperta una necropoli (cimitero) dell’età del bronzo in località Loch, vicino a Romagnano, sul conoide del rio Bondone.

Da Ravina, Belvedere e S.Nicolò arrivano reperti romani molto importanti.

Attraverso un lavoro durato secoli, le pendici del monte Bondone e i boschi sono stati lentamente trasformati in campi coltivati, ricchi e fertili.

Si coltivavano: frutta (castagne, mele, pere, soprattutto uva) e cereali (frumento, mais, avena, segale, orzo).

La campagna era cosparsa di “Masi” e “Ville”.

Il maso era abitato da una sola famiglia che coltivava un piccolo terreno.

La villa era abitata da più famiglie che coltivavano molti terreni.

C’erano palazzi di famiglie nobili (Madruzzo, Thun, Sizzo, Salvadori) e case di contadini e artigiani.

I capifamiglia facevano delle riunioni chiamate “Regola” per prendere decisioni utili a tutto il paese, per proteggere le strade, i boschi, i campi, la chiesa.

Il suono della campana dava il segnale per la riunione.

Presso la località Santa Marina, c’era una piccola chiesa dedicata a Santa Marina, con un piccolo cimitero.

Poiché era troppo lontana dal paese, è stata abbattuta per costruire , all’inizio dell’ano 1980, la chiesa nuova al centro di Ravina.

In quel periodo, come la città di trento, anche il paese di Ravina è stato occupato dai soldati francesi di Napoleone Bonaparte.

Nell’anno 1801 , in paese si sono fermati ben 2000 soldati; gli abitanti hanno dovuto dare legna, paglia e candele.

Durante la metà del 1800, al fiume Adige sono state tolte tutte le anse e sono stati costruiti gli argini.

Il suo corso è diventato rettilineo, come lo vediamo ora.

Cosi, subito dopo, si è potuto costruire la ferrovia del Brennero.

Circa nel posto dell’attuale ponte c’era un barcaiolo che su una barca trasportava le persone da una riva all’altra.

Nell’anno 1926 subito dopo la prima guerra mondiale, Ravina è diventata sobborgo del comune di Trento.

Nell’anno 1945, quando la seconda guerra mondiale stava per finire, sul paese e nelle vicinanze, sono caduti spezzoni incendiari e bombe che hanno incendiato una decina di case e parecchi boschi.

Il ponte  che collega Ravina alla città è stato eretto solo nell’anno 1960 e ha dato il via alla costruzione della zona industriale.

Prima della costruzione del ponte, per andare a Trento, si passava per Piedicastello.

Il paese si è quindi ingrandito, ora si estende fino al fiume Adige.

La storia racconta di periodi di siccità (pochissime piogge). Si ricorda quello del 1803; tutto il paese si è recato in processione fino al duomo di Trento per invocare la pioggia.

Ma il protagonista resta il rio Gola, con le sue ricorrenti alluvioni.

Il torrente in piena spesso inondava di acqua , fango e molti detriti le case , le strade e i campi.

Disastrose sono state le alluvioni del 1882 e del 1942, durante la seconda mondiale. In quest’ultima alluvione il rio Gola in piena ha distrutto 6 case, fra cui 3 mulini.

Per proteggere il paese, nel torrente sono state costruite 3 grandi briglie ed eseguiti molti altri lavori.

Ravina è un paese ricco di “asociazioni”.

Forse la disponibilità a collaborare e la capacità di pensare al bene di tutti sono nate proprio al tempo dell’antica “Regola”.

 

 

Si ringraziano le maestre della scuola elementare di Ravina che hanno svolto questa ricerca.

 

Fonti scritte e iconografiche:

 

Libri e fascicoli prestati dalla biblioteca di Ravina:

 

-       “Al suono della campana” (Alessandro Paris)

-       “Ravina – Romagnano – Margon” (Passeggiata n.13)

-       “Gente di sobborgho” (Renzo Francescotti)

-       “La collina si sud-est” (Gianfranco Zanella)

-       “Notizie sulle scoperte preistoriche  a Romagnano” (Museo Scienze Naturali)

 

Ultimo aggiornamento Venerdì 12 Aprile 2013 12:39
 

We use cookies to improve our website and your experience when using it. Cookies used for the essential operation of the site have already been set. To find out more about the cookies we use and how to delete them, see our privacy policy.

I accept cookies from this site.

EU Cookie Directive Module Information